Il Ministero: "Non sono una cura e attenti ai rischi"
La derivazione 'naturale' "non è di per sé una garanzia di sicurezza" e "se assunti in concomitanza di altri prodotti o farmaci possono innescare una serie di reazioni e interazioni metaboliche inattese e indesiderate". Attenzione soprattutto a bambini, donne in gravidanza o che allattano.·
26 MAR - I genitori e le donne incinte devono fare attenzione alle tisane, agli infusi e agli integratori alimentari "naturali", soprattutto quelli vegetali, perché anche se "naturali", non sono innocui. A lanciare l'avvertimento è il ministero della Salute, in un documento (in allegato) messo a punto dalla Commissione Unica per la Dietetica e la Nutrizione che sottolinea come questi prodotti "non hanno e non possono avere alcuna finalità di cura" e "la derivazione naturale non è di per sé una garanzia di sicurezza".
"Il loro ruolo - spiega la Commissione - può essere quello di favorire fisiologicamente le funzioni dell’organismo nell’intento di ottimizzarne il normale svolgimento". Ma "funzioni alterate in senso patologico richiedono sempre il controllo e l’intervento del medico, con la prescrizione all’occorrenza dei presidi terapeutici più indicati nel caso specifico per il recupero delle condizioni di normalità", sottolinea il documento. Infatti, aggiunge, "va anche considerato che il consumo di un prodotto di derivazione vegetale come complemento della dieta, soprattutto se concomitante con l’assunzione di altri prodotti o farmaci, può innescare nell’organismo una serie di reazioni e interazioni metaboliche passibili anche di sfociare in effetti inattesi e indesiderati". Un rischio che, in particolare, si può verificare nelle fasce più vulnerabili della popolazione, "come in particolare quella pediatrica e le donne in gravidanza o durante l’allattamento".
L’eventuale impiego di derivati vegetali ed integratori presso queste fasce, sottolinea quindi il ministero, "non dovrebbe avvenire senza consultare un Biologo o un Medico per valutare se a livello individuale ricorrano o meno le indicazioni per un uso entro adeguati margini di sicurezza che possa offrire plausibili benefici".
26 marzo 2012·